Uomo appoggiato alla parte posteriore dell'ID.3
Driving Experience

Fino all’ultimo watt: record di autonomia con la ID.3

Driving Experience

Fino all’ultimo watt: record di autonomia con la ID.3

24 agosto 2020

Felix Egolf di Zugo è un hypermiler, come vengono chiamati i collaudatori che riescono a spremere dalle loro auto fino all’ultimo chilometro di autonomia. Al volante della nuova ID.3, è partito dallo stabilimento Volkswagen di Zwickau alla volta di Sciaffusa, superando di oltre il 25% il valore WLTP ufficialet.

Tutte le indicazioni sui consumi del veicolo valgono al momento della pubblicazione del 25.08.2020

Erano grigi alcuni dei 25 Maggiolini Volkswagen giunti 72 anni fa sulle proprie ruote in Svizzera attraverso Lörrach come primi veicoli Volkswagen d’importazione. E grigio manganese è anche la prima ID.3 per AMAG, che ho l’onore di ritirare personalmente nello stabilimento di Zwickau. La nuova e innovativa auto elettrica Volkswagen dovrà raggiungere Sciaffusa, distante oltre 530 km, con una sola carica della batteria da 58 kWh, anche se la sua autonomia ufficiale secondo lo standard WLTP è di «soli» 420 km.

ID.3 guida su strada

VW ID.3 Pro Performance, 204 CV, 19.4 kWh/100 km, 0 g CO2/km, cat. A

Tentativo di record con zavorra

La sera prima della partenza carico al 100% la ID.3 alla stazione solare dello stabilimento di Zwickau. Percorro i 14 km fino al garage dell’hotel, da cui ripartirò il mattino dopo alla volta della lontana Svizzera con la batteria al 98%. E con un notevole svantaggio in termini di peso, perché con il mio passeggero, il fotografo Dominique Zahnd, la sua attrezzatura e i nostri bagagli superiamo il peso ufficiale di circa 170 kg.

La partenza è alle cinque del mattino. Ci lasciamo rapidamente alle spalle la quarta città più grande del Land tedesco della Sassonia, ancora assonnata, e imbocchiamo l’autostrada del Vogtland (A72) pressoché deserta in direzione di Pirk. Al chilometro 87, nei pressi della città bavarese di Hof, il livello della batteria è già sceso del 19% e la ID.3 indica un’autonomia di 346 km. Ma alla nostra meta ne mancano ancora 444…

La ID.3 accelera come un jet

La prima impressione al volante: l’auto sembra realizzata in un solo pezzo, è compatta ma spaziosa, con un design accattivante e quasi futuristico e una resistenza ridotta all’aria. Il cockpit con il grande schermo comandi leggermente inclinato verso il conducente ha un aspetto semplice e funzionale. I 204 CV del motore elettrico a trazione posteriore imprimono al mezzo un’accelerazione silenziosa e simile a quella di un jet. Lo SME, la nuova piattaforma per i veicoli elettrici, riporta un diametro di sterzata incredibilmente ridotto, mentre gli pneumatici Efficient Grip (215/55R18) Goodyear si distinguono non solo per la tenuta di strada e il comportamento in curva, ma anche per le caratteristiche di rotolamento.

ID.3 da dietro, guida su strada

Viaggiamo per circa 100 minuti sulla A9 a tre corsie, una delle autostrade più lunghe della Germania. A sud-est di Norimberga, nei pressi di Haag, dopo 239 km la batteria è ancora mezza carica con un buon 52%, e il nostro deficit di autonomia verso la nostra destinazione si è ridotto a 41 km. Appena oltrepassata Ulma, dopo quasi 400 km, possiamo tirare un sospiro di sollievo: per la prima volta l’autonomia residua è pari alla distanza che ci separa dall’AMAG di Sciaffusa, ma inizia a oscillare per la continua alternanza di salite e discese della collinosa regione sveva. E così dobbiamo aspettare fino a Stockach per essere sicuri di poter raggiungere almeno il Canton Sciaffusa senza dover ricaricare la ID.3.

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L’elettromobilità è adatta anche ai tragitti lunghi

Una volta attraversato il confine a Thayngen, il raggiungimento della meta è di nuovo in forse. Ma come dice il proverbio: chi non risica non rosica. Riducendo la velocità del 20% riusciamo ad arrampicarci fino alla Gemsgasse di Sciaffusa, dove gli strumenti ci segnalano lo zero percento di batteria e zero chilometri di autonomia. Ma da lì fino alla filiale AMAG nei pressi della stazione della fortezza del Munot è tutta discesa. Dopo 531 km giungiamo finalmente a destinazione con una sola carica della batteria, superando di oltre il 26% l’autonomia ufficiale di 420 km.

I dati del viaggio record

Tratta percorsa: 531 km (superamento del 26,4% del valore WLTP)
Consumo: 58 kWh = 10,92 kWh/100 km (equivalente di benzina: 1,25 l/100 km)
Durata del viaggio: 9,5 ore
Velocità media: 56 km/h
Profilo stradale: 44% autostrada, 56% strade urbane ed extraurbane
Dislivello: 140 m (partenza 260 m/arrivo 400 m)
Carico: 245 kg

Uomo seduto al volante dell'ID.3

Come guida un hypermiler?

  • Uno stile di guida previdente con frequente veleggiamento e lo spegnimento delle utenze non strettamente necessarie prolungano l’autonomia. Ciò comporta un uso estremamente ridotto dei sistemi di navigazione e ventilazione.
  • La velocità è nemica dell’autonomia! Sull’autostrada mi adeguo alla velocità dei mezzi pesanti. Quando possibile, mi accodo a un autocarro lento con una distanza di sicurezza minima di due secondi, sfruttandone la scia.
  • Accesso ottimale alle rotonde: prima della rotonda ruoto il selettore automatico da «D» a «N», così l’auto veleggia. In fase di avvicinamento lo riporto su «D» e riduco delicatamente l’energia in eccesso attraverso il recupero. Nel caso particolare della ID.3: l’auto recupera autonomamente prima della riduzione della velocità e delle rotonde, senza l’intervento del guidatore.

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