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Esposizione celebrativa di Volkswagen al Museo Svizzero dei Trasporti –rarità, pezzi da collezione e un Teatro dell’auto

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Esposizione celebrativa di Volkswagen al Museo Svizzero dei Trasporti –rarità, pezzi da collezione e un Teatro dell’auto

17/07/2023

I modelli Volkswagen più importanti e bizzarri dal 1948 ad oggi in un unico padiglione: per il 75° anniversario di Volkswagen in Svizzera, il Museo Svizzero dei Trasporti di Lucerna ospita un’esposizione automobilistica unica nel suo genere per omaggiare il marchio.

Testo Reto Neyerlin  Foto Christof René Schmidt

Le prime due auto danno subito un’idea ai visitatori dell’esposizione temporanea di che cosa li attende: in primo piano si staglia un Maggiolino Volkswagen nero risalente al 1948, anno in cui approdarono in Svizzera le prime Volkswagen. Si tratta del modello che ha democratizzato la mobilità in Europa; in Svizzera, fino al 1983 ne sono stati venduti oltre 320’000 esemplari. Al suo fianco troviamo la futuristica Volkswagen XL1, la due posti da un litro con propulsione Plug-In Hybrid che ha debuttato sul mercato nel 2014 in una serie limitata di soli 200 esemplari.

«Con l’esposizione temporanea per il 75° anniversario di Volkswagen in Svizzera vogliamo presentare l’intero ventaglio di veicoli Volkswagen: dal popolare Maggiolino al veicolo sperimentale», spiega Martin Sigrist, storico dell’automobile e curatore della mostra allestita nel Museo Svizzero dei Trasporti di Lucerna, organizzata in collaborazione con AMAG Import SA e Volkswagen Svizzera.

Un Maggiolino VW e una VW XL1 fianco a fianco

Perle rare e grandi classici targati Volkswagen

La parte permanente dell’esposizione si estende su tutto il primo piano del padiglione «Traffico stradale» (Strassenverkehr). Per quest’area, il curatore ha selezionato 13 veicoli. Qui si possono osservare vetture insolite come la New Beetle RSi, un modello speciale del nuovo Maggiolino in edizione limitata da 224 CV con un look decisamente sportivo. Ma anche la rara Volkswagen Iltis, un mezzo realizzato su commissione dell’esercito tedesco e testato anche dall’esercito svizzero, sebbene mai acquistato.

All’appello non mancano poi i bestseller come la Golf, qui esposta nella variante Golf GTI II, che ancora oggi risulta l’auto più venduta in Svizzera. Si può inoltre ammirare la Scirocco, che si annovera tra le vetture a trazione anteriore raffreddate ad acqua degli anni ʽ70 e ʽ80, le quali prendono tutte il nome da un vento: un’auto sportiva compatta che nel tempo ha mantenuto sempre i piedi per terra, restando accessibile al grande pubblico. Un’autentica Volkswagen, per l’appunto.

3 VW Bullis affiancate
Nik Hartmann si trova accanto a un vecchio modello VW

L’ospite d’onore Nik Hartmann

Mentre i modelli più esotici strappano perlopiù commenti come «Questa non l’ho mai vista», la frase più gettonata quando lo sguardo si posa sui grandi classici è «Ti ricordi quando...». È quello che è successo anche a Nik Hartmann, il noto presentatore televisivo in visita all’esposizione temporanea poco dopo l’inaugurazione. «Il marchio Volkswagen mi ha accompagnato per tutta la vita. A casa mia tutti guidavano una Volkswagen», racconta mentre esamina le vetture esposte. Passando davanti alla Golf GTI II, si sofferma un attimo in più: «Questa è stata la mia prima auto, avevo poco più di vent’anni. Tra l’altro era bianca, proprio come questa qui».

Un altro déjà-vu lo aspetta nell’area dedicata ai veicoli commerciali Volkswagen, più precisamente quando scorge il T1 Samba rosso e bianco del 1965: proprio quel Bulli che per tre stagioni ha accompagnato la trasmissione «SRF bi de Lüt – Live» da lui condotta. «All’epoca lo guidavo spesso anche io», racconta, e non può resistere alla tentazione di salire di nuovo a bordo del leggendario pulmino.

Del van Volkswagen di prima generazione è esposto anche un secondo esemplare: il «Grimsel Express», l’icona della van life, utilizzato come taxi collettivo a partire dal 1955 sull’omonimo passo prima di scomparire per decenni in un capannone. Proprio accanto al Grimsel Express possiamo apprezzare l’ID. Buzz: il successore del Bulli dell’era moderna. Questo van elettrico getta un ponte con il presente: l’esposizione temporanea, infatti, non è soltanto una vetrina di veicoli storici, ma mostra anche modelli attuali. Sotto i riflettori ci sono i membri completamente elettrici della famiglia ID., come la prima ID.3, approdata in Svizzera nel 2020 e guidata dal musicista Stress.

Un VW Bulli rosso-blu tra gli altri modelli

Teatro dell’auto multimediale

L’esposizione celebrativa comprende anche un secondo elemento altrettanto interessante: nello spazio espositivo, anch’esso ospitato nel padiglione «Traffico stradale», un’intera fila di scaffali verticali è riservata ad altre Volkswagen storiche. Ognuna di queste vetture è dedicata a un tema specifico, che cambia a rotazione trimestrale. Si inizia con gli esordi del 1948, con i primi modelli Volkswagen raffreddati ad aria, per poi proseguire con le vetture raffreddate ad acqua. Dopodiché è la volta dei veicoli commerciali, mentre nel quarto e ultimo blocco tematico vengono presentati i modelli con i quali Volkswagen è entrata nel nuovo territorio delle funmobile, le auto ibride, da tre o addirittura da un litro, i cosiddetti «game changer».

Il culmine dell’esperienza Volkswagen nel Museo dei Trasporti si vive nel Teatro dell’auto: dalle file di poltrone disposte a semicerchio, i visitatori possono assistere alla dimostrazione di un robot parcheggiatore che preleva le auto dallo scaffale verticale e le posiziona una alla volta su una piattaforma girevole davanti ai loro occhi. Durante lo spettacolo si può guardare un filmato con interessanti dettagli sul rispettivo modello e sulla storia del marchio. Per i fan di Volkswagen, visitare il Museo Svizzero dei Trasporti durante l’anno dell’anniversario è davvero un’esperienza da non perdere.

Geissmann in piedi davanti a un XL1
«Volkswagen è stata decisiva per lo sviluppo della mobilità in Svizzera»

Daniel Geissmann, responsabile dell’esposizione e della collezione del Museo dei Trasporti, parla dell’importanza di Volkswagen per la Svizzera e della sua Volkswagen preferita.

Signor Geissmann, quando è stata esposta la prima Volkswagen nel Museo Svizzero dei Trasporti?

Era il 1976, quando un privato ci regalò un Maggiolino. Da allora, i veicoli del marchio sono sempre stati presenti nel Museo dei Trasporti.

Qual è la particolarità dell’attuale esposizione dedicata all’anniversario?

La grande densità di veicoli: non abbiamo mai avuto così tante Volkswagen da noi. In un’unica mostra si può ammirare l’intera storia del marchio. Tra l’altro, in questo si riscontra una tendenza ben precisa: prima tendevamo ad esporre i veicoli singoli, oggi i visitatori preferiscono mostre collettive. 

Che importanza ha Volkswagen per il Museo Svizzero dei Trasporti?

Lavoriamo a stretto contatto con AMAG e Volkswagen da oltre 20 anni. In particolare, va sottolineata l’importanza del marchio per lo sviluppo della mobilità in Svizzera, un campo in cui il contributo di Volkswagen è stato decisivo. Tutti hanno avuto un Maggiolino o una Golf.

Qual è il suo modello preferito?

Senz’altro la prima generazione della Scirocco, è un’icona. Io non ne ho mai avuta una, ma ho guidato diverse Golf che sono sempre state molto affidabili.

Un Maggiolino VW accanto a un cartello sulla storia della Volkswagen
I visitatori guardano i modelli VW

Orari di apertura dell’esposizione celebrativa di Volkswagen:

Nel padiglione «Traffico stradale» del Museo Svizzero dei Trasporti di Lucerna, dal 1° maggio fino alla fine dell’anno è possibile visitare l’esposizione celebrativa per i 75 anni di Volkswagen Svizzera.

Nello spazio espositivo e nel Teatro dell’auto sono esposte diverse rarità Volkswagen in quattro blocchi espositivi:

dal 1° maggio al 31 luglio 2023: «Motori raffreddati ad aria»

dal 1° agosto al 31 ottobre 2023: «Motori raffreddati ad acqua»

dal 1° novembre 2023 al 31 gennaio 2024: «Volkswagen Veicoli commerciali»

dal 1° febbraio al 30 aprile 2024: «Game changer»

La visita a entrambe le sezioni dell’esposizione celebrativa è inclusa nel biglietto di ingresso al Museo dei Trasporti e vi si può accedere in qualsiasi momento durante gli orari di apertura.

Ulteriori informazioni sul sito www.verkehrshaus.ch/itOpens an external link

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